Se fossimo destinati a dimenticare tutto e subito, cosa vorremmo ricordare per sempre?

di Sara Gilomena

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Che terribile vuoto, se l’uomo non avesse la facoltà di ricordare: saremmo tutti senza un passato, senza una storia, senza un racconto.

La Tigre Impagliata ama i ricordi come Giacomo Leopardi, ma ama anche l’oblio così come lo illustra Paul Ricouer e per questo intavola un nuovo scontro sul campo di battaglia della memoria.

Freedom Street Radio è nuovamente scenario di un conflitto che ci appartiene. Il ricordo non è solo una traccia, un’informazione, un codice stampato sui tasti del nostro cervello come se quest’ultimo fosse un computer, ma è molto di più. È un insieme di esperienze, di percezioni, di emozioni che coinvolgono tutti i nostri sensi e che diventano un film, la scenografia di un vissuto unico e irripetibile. Mnemosine è la divina responsabile di questo processo tanto affascinante, di questa drammaturgica rappresentazione che si ripete quando meno ce lo aspettiamo o quando vogliamo, con assoluta coscienza, crogiolarci in quel magma di nostalgia e malinconia che aumenta in volume e bruciore con l’età. Ma dall’altra parte beviamo tutti ingenuamente dal mitologico fiume Lete che con le sue acque purificatrici ci alleggerisce dalla zavorra delle nostre più tenaci debolezze, azioni disdicevoli e dai nostri peccati più oscuri ormai appartenenti al passato, cancellando la macchia, ma anche gran parte della memoria di noi stessi.

È vero che si tende a ricordare solo ciò che ci ha fatto bene, perché la coscienza ha bisogno di raccontarsi una storia di salvezza, quindi Stop! Dimentica alla Tiziano Ferro, ma la traccia resta lì a prescindere; l’accaduto triste e doloroso può tornare come un boomerang e non c’è scampo. Ci sembrava di averlo dimenticato con una bella bevuta di Lete, ma il ricordo è lì come un macigno nietzscheano, un impiccio, un ostacolo all’altrimenti fluente farsi storia del nostro presente.

E allora cosa vorremmo ricordare per sempre? Che cosa non possiamo dimenticare? Ce lo suggerisce Madonna cantando I’ll remember the love that you gave me: ciò che abbiamo amato resta nelle pieghe di piccoli gesti quotidiani, nel ricordo della voce di un padre scomparso prematuramente, nell’immagine incancellabile della nascita di un figlio, nel profumo della pelle di un giovane innamoramento (anche Venditti è d’accordo!), nell’armonica sintonia di amicizie che si capiscono con uno sguardo. Non c’è oblio per l’Amore perché è con l’Amore che secondo la Tigre Impagliata è davvero possibile oltrepassare l’intralcio verso un nuovo orizzonte, cimentarsi in un coraggioso balzo, quello che solo il perdono di Ricoeur può fare, un “perdono difficile” perché lo straziante accaduto non si cancella, ma appartiene al passato in quanto successo. Il Per-Dono è l’offerta di riconciliazione verso noi stessi, verso chi ci ha deluso, verso le “cose della vita” che ci hanno ferito, senza chiedere nulla in cambio. Freedom Street Radio ci aiuta a compiere questo virtuoso sforzo, con il potere trasfigurante della musica e l’Associazione Flipness, amica di Freedom Street Radio, è un esempio di memoria operante che nell’oblio attivo si fa parola concreta e, attraverso la sua mission, ci racconta di Filippo.

Tomorrow is now diventa il salto di Freedom Street Radio, questo è lo slancio verso il futuro che vuole fare memoria, vuole rendere presente ciò che è stato importante e lo sarà sempre e spesso, proprio nella sua irriducibile mancanza, si rende ogni volta più vivo. Filippo, sono infinite le gocce di memoria, quelle che indicano la via per raggiungerti adesso (Giorgia docet!).

Visit: www.associazioneflipness.org


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