“Passa tempo passa ruota, sull’acciaio passa, come notte passa giorno, sull’acciaio lucido” cantava Fossati nel suo album Lampo viaggiatore , uscito nel febbraio del 2003.
Orari, partenze, arrivi, coincidenze. Qualcuno parte , qualcuno torna , Nella stazione di Campiglia c’era un viaggiatore speciale, anche un po’ ferroviere senza divisa , paletta, senza cappello. Si chiamava Lampo.
Lampo il cane meticcio pezzato divenuto famoso per aver compiuto, totalmente da solo, numerosi viaggi in treno lungo l’Italia tanto da essere soprannominato il cane ferroviere o il cane viaggiatore.
Lampo comparve nella stazione di Campiglia Marittima in una giornata del mese di agosto del 1953: era un «piccolo bastardello pezzato, senza famiglia né dimora», sceso da un vagone di un treno merci di passaggio.
Ben presto finì per essere adottato dalla stazioncina e fu battezzato Lampo per via della sua velocità
E Ben presto il cane imparò gli orari dei treni e si dimostrò in grado di distinguere i convogli lenti da quelli veloci e di riconoscere le carrozze ristorante dei treni per andare a chiedere cibo al personale di bordo , seguire l’incarrozzamento dei viaggiatori prima che il Capo Stazione alzasse la paletta per la partenza del treno.
Quasi tutte le mattine saliva da solo sul treno a Campiglia per andare a Piombino ad accompagnare la figlia del Capo Stazione a scuola, per poi ritornare a Campiglia con un treno in senso opposto
Quotidianamente saliva su treni diretti in località diverse, per poi ritornare a fine giornata, sempre in treno, a Campiglia.
Dopo alcuni anni, la Direzione del compartimento ferroviario di Firenze obbligò il Capo Stazione ad allontanare il cane: inizialmente venne messo su un treno merci diretto a Napoli ma riuscì a ritornare a Campiglia dopo qualche giorno.
Venne allora affidato a un contadino delle campagne pugliesi, ma nonostante ciò, dopo circa cinque mesi, ricomparve a Campiglia Marittima, dove divenne ufficialmente la mascotte della stazione ferroviaria.
La sua storia appassionò i giornalisti di tutto il mondo, che gli intitolarono servizi televisivi, articoli e copertine. Nel novembre 1958 la Rai mandò in onda un servizio dedicato a Lampo all’interno della rubrica Giramondo – Cinegiornale dei ragazzi.
Lampo morì la sera del 22 luglio 1961, investito da un treno merci in manovra; venne seppellito nell’aiuola della stazione, ai piedi di un albero di acacia. C’è chi dice che quel treno non doveva trovarsi lì in quel momento, che era fuori orario e che Lampo non l’avesse previsto.
Poco tempo dopo la sua morte, grazie a una colletta dei ferrovieri e a una sottoscrizione lanciata da una rivista statunitense presso la stazione di Campiglia Marittima venne inaugurato un monumento in ricordo di Lampo realizzato dallo scultore Andrea Spadini.
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