Nell’ultima puntata di Now Boarding si è parlato del Cammino di Santiago insieme ad un amico di Freedom Street Radio: Saverio Lombardi del programma Viaggiando Night&Day.
Saverio ci ha raccontato le sue esperienze, al plurale, sul Cammino: infatti lo ha percorso 3 volte, seguendo varianti e paesaggi diversi, ma ogni ogni volta l’esperienza gli ha lasciato un segno indelebile nei suoi ricordi, insieme ad una “nuova famiglia”, quella dei peregrinos.
Partiamo però dall’inizio: si fa presto a dire “Cammino di Santiago”, ma di cosa si tratta effettivamente? Dobbiamo tornare all’820/830 d.C. quando l’eremita Paio dice di aver trovato nelle Asturie, a Santiago de Compostela, la tomba dell’apostolo Giacomo il Maggiore e subito si crea il locus sancti Iacobi, dove poter venerare il santo. Il Cammino nasce quindi come pellegrinaggio religioso, ma soprattutto negli ultimi tempi viene percorso da persone che sono in cerca di un momento di ricerca personale e di condivisione con altri viandanti che per un certo periodo di tempo decidono di staccare dalla vita frenetica e tornare ad esperienze più frugali, ma non per questo meno intense, anzi!
Per due volte Saverio percorre il cammino francese, da Saint Jean Pied de Port a Santiago de Compostela: questo è l’itinerario giacobeo per eccellenza, quello più ricco di storia e il più conosciuto a livello internazionale; con i suoi 160 km circa di lunghezza è stato descritto già nel XII secolo nel Codex Calixtinus, che come una moderna guida turistica, da informazioni dettagliate sui santuari che si incontrano lungo l’itinerario, l’ospitalità, la gente, le fontane e i costumi locali, insomma tutto quello che poteva essere utile ad un viandante.
Il terzo cammino percorso da Saverio è il cosi detto “primitivo”: parte da Oviedo e dopo circa 170 km arriva ovviamente a Santiago, per la maggior parte seguendo strade romane; è il più antico ed è molto frequentato fin dal IX-X secolo da pellegrini provenienti dalle Asturie e dalla Galizia. Sarà proprio un sovrano di queste zone ad essere uno dei primi pellegrini che seguendo questo itinerario volle recarsi a Santiago per confermare che i resti da poco rinvenuti in questa città fossero quelli dell’apostolo Giacomo.
Ma dopo aver macinato così tanti chilometri, essere finalmente giunti a Santiago de Compostela, dove si fa festa, si canta e ci si lascia andare alla commozione, finisce tutto così? Ma certo che no, si prosegue fino a quando davanti a te non hai nient’altro che l’oceano Atlantico e sei giunto a Finisterre, letteralmente la “fine del mondo”. Come ci raccontava Saverio lo stesso simbolo del Cammino, ovvero la conchiglia, si ricollega proprio a questo luogo affacciato sul mare e al fatto che se si è fortunati come lui si può assistere ad un tramonto meraviglioso che ricorda proprio la forma della conchiglia.
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