“Non trovo più la radio” di Alex Peroni è un libro che tocca temi molto profondi e personali, ma al contempo riesce a trattarli con una leggerezza che cattura il lettore.
La trama si sviluppa attorno a un ragazzo che si confronta con il cambiamento, la ricerca di sé e il difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta, il tutto immerso in un contesto sonoro simbolico, in cui la radio diventa metafora di connessione e di disconnessione.
Il linguaggio usato dall’autore è fresco e diretto, ma riesce comunque a mantenere una certa intensità emotiva. Ogni parola sembra essere scelta con cura per rispecchiare il disorientamento e la solitudine del protagonista. Peroni riesce a raccontare il caos interiore in modo straordinariamente empatico, facendo sentire il lettore parte del viaggio del protagonista.
Un altro aspetto che colpisce del libro è la sua capacità di evocare immagini vivide e sensazioni che vanno oltre il testo scritto. La radio, come oggetto che scompare, diventa un simbolo di qualcosa che va perso, ma che continua a vivere nel ricordo, e questo è un tema centrale nel libro.
Nel complesso, “Non trovo più la radio” è una lettura che stimola riflessioni ed emozioni, ideale per chi ama le storie che si immergono nei meandri dell’animo umano e delle sue contraddizioni. Un libro che sa parlare a chiunque abbia vissuto quel periodo di transizione in cui si cerca un posto nel mondo, ma anche a chi semplicemente ama storie ricche di sentimento e di profondità.
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